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Regolamento parcheggi a pagamento: come funziona?

Il regolamento parcheggi a pagamento nelle nostre città è disciplinato dai Comuni. Le cosiddette "strisce blu" sono le porzioni di carreggiata nelle quali gli autisti, a fronte di un pagamento in denaro che sia proporzionato al tempo effettivo di sosta. Ci sono vari modi per pagare il tempo di sosta: il classico "grattino", il tagliandino gratta e sosta che si acquista presso i tabaccai, il parcometro che rilascia un ticket da esibire sul cruscotto dell'automobile oppure, con la digitalizzazione sempre più dilagante e presente nelle nostre vite, tramite smartphone, con le applicazioni dedicate, come EasyPark e Pyng, valide per la città di Napoli.

Regolamento parcheggi a pagamento: le casistiche

Gli ausiliari del traffico sono addetti al controllo del pagamento da parte del cittadino. Sostare con l'auto nelle strisce blu senza aver pagato il corrispettivo può portare a verbali e multe talvolta anche salate. L'articolo 7 del Codice della Strada, precisamente nel comma 8 prevede che i comuni devono delimitare le aree a pagamento nelle strisce blu, mentre le strisce bianche non prevedono alcun pagamento e vi si può sostare senza limiti. In particolare le strisce blu devono essere posizionate ai margini della carreggiata e non ostacolare lo scorrimento del traffico. Anche le automobili devono essere parcheggiate in modo da non ostacolare il traffico e ingombrare la carreggiata. Le strisce blu, in alcune circostanze possono essere anche posizionate sui marciapiedi e in altre aree. Altra regola importante del Codice della Strada riguarda la prossimità che deve esserci tra strisce blu e aree di parcheggio gratuite, con alcune eccezioni che riguardano le zone a traffico limitato (ZTL), le zone pedonali e aree di rilevanza urbanistica.

Normativa sui parcheggi: le tariffe

Regolamento parcheggi a pagamento: tariffe - Le tariffe che prevedono i Comuni variano da città a città e variano anche da zona a zona. Ad esempio in una zona è possibile che il pagamento possa essere di due euro all'ora, mentre in un'altra zona, magari meno frequentata di 0,50 € all'ora. Molto spesso è possibile che il pagamento si interrompa negli orari di pranzo e negli orari serali, oppure può essere h24 in alcune zone particolarmente affollate. Di solito dal centro alla periferia il prezzo è decrescente. Come già spiegato in precedenza il parcometro, il tagliando acquistabile presso i tabaccai e le nuove applicazioni permettono il pagamento.

Regolamento parcheggi a pagamento: le sanzioni

Nella maggior parte dei comuni italiani la sanzione amministrativa è pari a 41 euro, importo previsto anche per il divieto di sosta. Dal 2016 i parchimetri devono essere dotati di bancomat, altrimenti l'automobilista è autorizzato a non pagare la sosta poichè potrebbe non avere il denaro sufficiente con se. La multa è prevista anche nel caso in cui l'auto resti in sosta oltre l'orario indicato sul tagliando esposto. E' però possibile fare ricorso. Come? Quali sono i casi?

Normativa parcheggi: righe bianche e blu e ricorso

Entro 60 giorni dalla ricezione del verbale si può fare ricorso per vari motivi: come dicevamo in precedenza per un parcheggio scaduto, se non ci sono strisce bianche nei paraggi oppure parchimetri dotati di bancomat. Il ricorso può essere presentato con un modello apposito nel quale vengono indicati i dati del verbale stesso, la richiesta di annullamento per la sanzione e i propri dati personali. Come inviare la richiesta di sanzione? Tramite raccomandata o PEC. Il costo del ricorso è pari proprio a 41 euro, che nel caso in cui il ricorso venisse perso, sarebbero stati spesi inutilmente. Compreso il regolamento parcheggi a pagamento? Adesso sarete in grado di non sbagliare più, evitare multe o verbali salati ma anche eventualmente fare un ricorso se la sanzione comminata sia stata emessa per errore.

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